Archivio della categoria: Università

Accordo di collaborazione Università di Urbino – Agilent Technologies

Agilent Technologies, il più grande gruppo industriale di strumentazione scientifica, con sede a Santa Clara in California, ha di recente rinnovato l’accordo di collaborazione con il Prof. Achille Cappiello, coordinatore del Laboratorio di Cromatografia Liquida-Spettrometria di Massa del Dipartimento di Scienze Geologiche, Tecnologie Chimiche e Ambientali, per lo sviluppo industriale di una nuova strumentazione per l’analisi chimica. L’accordo prevede la cessione in comodato d’uso di nuove ed avanzate apparecchiature, per un valore di circa 750.000 Euro.

Il gruppo di ricerca del Prof. Cappiello già da diversi anni sta mettendo a punto e studiando una particolare strumentazione che permette di determinare la presenza e la quantità di sostanze quali, ad esempio, farmaci, ormoni o inquinanti, in diversi tipi di campioni di origine (sangue, tessuti, acqua, terreno, ecc.). A differenza di quanto disponibile attualmente sul mercato, la strumentazione sviluppata a Urbino consente di effettuare le analisi in un tempo minore, con costi più contenuti e attraverso procedure più semplici. I risultati di questa ricerca sono stati oggetto di numerose pubblicazioni sulle più prestigiose riviste del settore.

E’ motivo di grande soddisfazione che questa ricerca abbia suscitato l’interesse e la collaborazione di un grande gruppo quale Agilent Technologies, in un settore di studio in cui c’è una fortissima concorrenza a livello internazionale da parte di Università e industrie.

Per ulteriori informazioni:

Prof. Achille Cappiello
Laboratorio Cromatografia Liquida – Spettrometria di Massa
Dip. di Scienze Geologiche, Tecnologie Chimiche e Ambientali
Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
Piazza Rinascimento 6
61029 Urbino, Italy
0722-303344
achille.cappiello@uniurb.it


Technology university revolution: La Sapienza vara cinque nuovi spin off

Questo blog tratta di corsi di technology revolution, innovazione e ricerca

 

La Sapienza ha varato cinque nuovi spin off per valorizzare il patrimonio conoscitivo dell’ateneo e trasferire nuove conoscenze al sistema produttivo

Gli spin off sono stati approvati dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 28 luglio 2009. Le società di nuova costituzione saranno attive in diversi settori tecnologici innovativi.
Sistema Srl ha l’obiettivo di fornire soluzioni software per l’ingegneria dei sistemi di trasporto e l’infomobilità.
La mission di Nhazca Srl è di individuare, testare e sviluppare metodi operativi e strumenti mediante i quali fornire un servizio di monitoraggio e analisi di eventi naturali in grado di generare condizioni di rischio per l’uomo.
Il progetto Brain signs Srl intende invece valorizzare le tecnologie messe a punto dalla ricerca sull’attività cerebrale durante la visione di spot pubblicitari, così da poter rispondere in maniera innovativa alle tipiche domande sull’efficacia degli annunci commerciali.


Aicomply Srl svilupperà sistemi ed erogherà servizi innovativi per il Compliance Management, il monitoraggio che le aziende svolgono con riferimento alle normative, utilizzando un approccio integrato basato su una piattaforma tecnologica multi-normativa.
Infine il progetto Opt Srl è finalizzato alla produzione e commercializzazione di strumenti di misura optoelettrici per l’industria di processo e l’ambiente, nonché di strumenti per la rilevazione e quantificazione di particelle solide sospese in liquidi o gas.

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Formazione post-laurea, opportunità all’Università di Firenze

Accordo fra l’ Ateneo di Firenze e il Ministero dell’Educazione Superiore della repubblica araba di Siria per la formazione post-laurea

Promuovere la formazione post-laurea di studenti siriani all’ Università di Firenze. E’ uno degli obiettivi dell’accordo stipulato oggi fra l’Università di Firenze e il Ministero dell’Educazione Superiore della repubblica araba di Siria. La convenzione, siglata dal rettore Augusto Marinelli e dal viceministro siriano M.Mather Kabakibi, prevede lo scambio di dottorandi, dottori di ricerca e ricercatori e, in particolare, un programma per incentivare gli studenti siriani a frequentare master e dottorati di ricerca presso l’ateneo fiorentino.

Il Ministero siriano provvederà alle spese di trasporto e alloggio degli studenti siriani durante il loro soggiorno in Italia; l’Ateneo prevederà alcune agevolazioni economiche e fornirà supporto didattico agli studenti.

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Arriveranno al sud 1,6 miliardi di euro per Ricerca e Innovazione

Ricerca, al via il Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività per le Regioni della Convergenza

1,6 miliardi di euro per Ricerca e Innovazione nel Mezzogiorno
Roma, 31 luglio 2009

Sono stati firmati oggi al Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca i primi tre Accordi di Programma Quadro (Calabria, Campania, Puglia) che danno attuazione al Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività per le Regioni della Convergenza, sottoscritto lo scorso 25 giugno dal Ministro Mariastella Gelmini e dai Presidenti delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia.

Gli accerti firmati oggi danno il via libera allo stanziamento di 1,6 miliardi di euro per i prossimi tre anni, provenienti da risorse comunitarie (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e nazionali (Fondo di Rotazione).
Gli APQ sono il principale strumento di attuazione della strategia di intervento che può contare per la Ricerca su 3,2 miliardi di euro. La prossima settimana sarà firmato anche l’APQ con la Regione Sicilia.


Le principali linee di intervento sono le seguenti •Aree scientifico-tecnologiche Interventi per rafforzare il potenziale di ricerca e innovazione delle regioni negli ambiti scientifico-tecnologici di importanza strategica per l’economia delle Regioni della Convergenza. •Reti per il rafforzamento del potenziale scientifico-tecnologico Interventi diretti a sostenere la capacità innovativa delle università, dei centri di ricerca e delle imprese, promuovendo lo sviluppo di filiere scientifico-tecnologiche di eccellenza pubblico-private, il potenziamento e lo sviluppo di Distretti di Alta Tecnologia e relative reti, nonché la creazione, il potenziamento e lo sviluppo di laboratori pubblici e privati. •Potenziamento delle strutture e delle dotazioni scientifico-tecnologiche Sviluppo delle strutture di eccellenza di valenza sovra-regionale per rispondere alle esigenze di innovazione delle imprese. •Valorizzazione dei risultati migliori Valorizzazione dei migliori risultati conseguiti sia nelle Regioni della Convergenza che nel Centro-Nord per la promozione di reti di servizi per l’innovazione (consulenza, sensibilizzazione, tutoraggio). Se ti è piaciuto questo articolo potresti essere interessato al nostro network di blog professionali dedicati all’impresa e alle aziende o al nostro sito di videonews internazionali.

Relazione della conferenza mondiale dell’UNESCO sull’Insegnamento universitario

Via: www.flcgil.it

La FLC Cgil a Parigi per la Conferenza mondiale dell’UNESCO sull’ insegnamento universitario

Investimento e cooperazione al centro della Conferenza mondiale dell’UNESCO sull’Insegnamento universitario svoltasi a Parigi dal 5 all’8 luglio 2009

La FLC Cgil ha partecipato alla Conferenza mondiale dell’UNESCO sull’Insegnamento universitario che si è svolta a Parigi dal 5 all’8 luglio 2009.

I lavori si sono conclusi con un appello a tutti i governi affinché provvedano ad aumentare gli investimenti per l’Università, ad incoraggiare la diversità e a rinforzare la cooperazione regionale per rispondere ai bisogni delle società.

“Mai come oggi, risulta importante investire nell’Università quale motore essenziale all’elaborazione di una società del sapere inclusiva e diversa e al progresso della ricerca, dell’ innovazione e della creatività” ribadisce il comunicato adottato alla fine della Conferenza mondiale sull’Università, che ha coinvolto più di 1000 partecipanti e circa 150 paesi nella sede dell’UNESCO a Parigi.

Durante i quattro giorni, ministri, presidenti, insegnanti universitari, studenti e alte cariche del settore privato, istituzioni regionali e multilaterali hanno dibattuto su vari temi, dall’impatto della mondializzazione alla responsabilità sociale delle università, dalla libertà accademica alla ricerca, ai finanziamenti.

«Abbiamo definito i futuri indirizzi per l’insegnamento universitario e per una università che appare oggi come una realtà molto complessa e in rapida evoluzione, ma per la quale tutti condividiamo fondamentalmente la stessa visione delle responsabilità etiche e strategiche che le sono proprie nella odierna società mondiale”, ha dichiarato il Direttore generale dell’UNESCO, Koïchiro Matsuura, aggiungendo che l’organizzazione “avrebbe continuato ad esprimersi con grande determinazione a favore dell’insegnamento universitario”.


Il comunicato finale (in inglese e in francese) sottolinea che “l’insegnamento universitario deve perseguire contemporaneamente gli obiettivi di equità, di pertinenza e di qualità” e mettere l’accento sull’importanza dei meccanismi di controllo e di qualità nonché sulla necessità di “valorizzare le professionalità dell’insegnamento universitario”. Precisa, inoltre, che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione devono essere maggiormente integrate a tutti i livelli dell’insegnamento universitario per rispondere alla richiesta crescente degli studenti e permettere la condivisione dei risultati della ricerca scientifica.

Il documento finale lancia vari appelli che riprendono la necessità emersa nella Conferenza di dare nuova linfa all’insegnamento universitario in Africa adottando approcci diversificati per rispondere alla progressione rapida della domanda, rinforzando l’attenzione su settori chiavi come l’ambiente, l’estrazione delle risorse naturali e la capacità di attrarre finanziamenti privati.

Il documento insiste ancora sulla necessità di rinforzare la cooperazione regionale in termini di riconoscimento delle qualifiche, accertamento della qualità, governance, ricerca e innovazione. Fa notare altresì la necessità di stabilire sfere di insegnamento universitario e di ricerca regionali.

Nel corso della conferenza, paesi come il Brasile, la Cina e la Repubblica della Corea hanno espresso il loro impegno a promuovere l’insegnamento universitario in Africa mentre gli attori del settore privato hanno manifestato la loro volontà di sostenere l’espansione e l’eccellenza dell’Educazione in Africa e nel mondo in via di sviluppo.

Il comunicato fa emergere in modo evidente la carenza di insegnanti nel mondo e chiama gli attori dell’insegnamento superiore ad “attualizzare la formazione iniziale e continua dei docenti con dei programmi che permettano loro di fornire ai discenti il sapere e le competenze necessarie nel XXI secolo.

Il Relatore generale Suzy Salimi ha fatto notare, alla fine della conferenza, quanto “La grande partecipazione dei ministri e degli uomini politici competenti era la conferma che la comunità internazionale era cosciente del ruolo fondamentale che l’insegnamento universitario stava svolgendo nella creazione delle società del sapere”.

Roma, 31 luglio 2009

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L’evoluzione della terra e del mediterraneo in 23 milioni di anni

 

L’ evoluzione della terra e del mediterraneo in 23 milioni di anni

L’Earth System Evolution and the Mediterranean area from 23Ma to the present è il tema che apre il tredicesimo congresso del Comitato Regionale per la Stratigrafia del Neogene del Mediterraneo (RCMNS).

Il lavori del Convegno internazionale dureranno dal 2 al 6 settembre 2009 e si propongono di illustrare l’evoluzione della terra e del mediterraneo nell’arco di un Neogene, ossia un intervallo di tempo che parte 23 milioni di anni fa e giunge fino ai giorni nostri.
Ed è in questo intervallo che si son verificati i più rilevanti cambiamenti geografici e ambientali per Mediterraneo.

La storia geologica dei sistemi marini e continentali di questa grande regione costituisce perciò un importante elemento di ricerca per gli studiosi che sono interessati all’analisi della dinamica evolutiva del Sistema Terra. Il Mediterraneo è un grande bacino semi-isolato circondato da sistemi di montagne e da reticoli fluviali articolari, che hanno un limitato scambio con il sistema oceanico globale. Perciò quest’area è fortemente sensibile agli eventi climatici e rappresenta una fonte principale per lo studio di alta risoluzione a scala regionale dei cambiamenti del clima mondiale. Inoltre le strette relazioni del Mediterraneo con le aree emerse circostanti permettono di paragonare le variazioni climatiche regionali con quelli in scala globale. Viene cosi considerato un vero e proprio laboratorio naturale dove può essere analizzata la complessa interazione tra litosfera, l’atmosfera – idrosfera e la biosfera, oltre che la distribuzione regionale delle faune e delle flore continentali, degli organismi marini, e le relazioni fra ecosistemi marini e terrestri.

Lo studio di questi fenomeni consente anche di dare delle risposte a problematiche importanti relative alle variazioni climatiche del futuro e in particolare agli effetti di tropicalizzazione delle aree temperate, alle dinamiche dei bruschi cambiamenti climatici, i tempi di un eventuale prossima glaciazione, la stabilità climatica durante le ultime migliaia di anni e i cambiamenti climatici degli ultimi 3 secoli, anche in relazione alla variabilità della radiazione solare e all’impatto antropico.


Il Comitato Regionale per la Stratigrafia del Neogene del Mediterraneo (RCMNS) rappresenta una delle più influenti organizzazioni scientifiche. Fin dalla sua istituzione negli anni ’60 del secolo scorso l’RCMNS ha dedicato molto lavoro alla cronostratigrafia di questo intervallo di tempo in relazione alla geologia del Mediterraneo e delle regioni adiacenti. Tra i risultati più importanti raggiunti possiamo anche ricordare la promozione delle relazioni scientifiche tra ricercatori dell’Europa occidentale e orientale, e con le comunità con le comunità scientifiche del Nord Africa. Attività che hanno offerto importanti opportunità per giungere ad una visione coordinata della storia naturale del Mediterraneo. (L. Sciorio)

Per informazioni:
www.geomare.na.cnr.it/RCMNS.html

 

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