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Interazione tra uomo e macchina: il riconoscimento facciale

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Il riconoscimento del volto costituisce una delle tecniche biometriche più avanzate e allo stesso tempo più vantaggiosa: permettere a distanza di riconoscere l’identità della persona anche in contesti non-cooperativi. Il riconoscimento facciale e, più in generale, l’interpretazione automatica delle immagini da parte dei sistemi informatici sta assumendo negli ultimi anni un ruolo di rilievo per quanto riguarda le applicazioni nel campo dell’interazione e della multimedialità tra uomo e computer. Il riconoscimento facciale si distingue principalmente, tra le differenti tecniche di identificazione biometrica, per la non invasività del metodo che ne favorisce l’accettazione da parte dell’utenza. D’altra parte la necessità di estrarre informazioni utili dai dettagli anatomici e somatici del volto, che sono variabili nel tempo (età, aspetto, condizioni ambientali) e nello spazio (orientamento, espressioni, dimensioni del viso), comporta tuttora rilevanti difficoltà nella definizione di una tecnica valida universalmente. Il Face Recognition non è però solo legato alla sicurezza, svolge infatti un ruolo essenziale anche nelle relazioni interpersonali. Le espressioni facciali rappresentano una delle modalità in cui si manifestano i caratteri o le variabili sulle unità osservate (es. per lo stato civile: nubile, coniugato, divorziato; per l’età: 15,18,55,…). attraverso cui manifestiamo le emozioni, e riflettono inoltre altre componenti quali l’attività cognitiva, le intenzioni, la personalità e la psicopatologia di un individuo. Rispetto ai canali verbali e vocali, alcuni studi di tipo psicologico hanno poi mostrato che le espressioni giocano un ruolo considerevole nella comunicazione interindividuale per l’efficacia che queste hanno nel trasmettere un messaggio tra diversi interlocutori.