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Gianfranco Rienzi su adeguamento privacy per studi professionali

Il GDPR può essere considerato l’insieme di norme sulla protezione dei dati più forte al mondo, che migliora il modo in cui le persone possono accedere alle informazioni che le riguardano e pone limiti a ciò che le organizzazioni possono fare con i dati personali. Il testo completo del GDPR contiene 99 singoli articoli e costituisce un quadro di riferimento per tutte le leggi del continente. Ha sostituito la precedente direttiva sulla protezione dei dati del 1995. Il GDPR è stato adottato dal Parlamento e dal Consiglio europeo nell’aprile del 2016 dopo oltre quattro anni di discussioni e di negoziati, ed è entrato in vigore il 25 maggio 2018. Il GDPR si applica anche ai professionisti e, stando a quanto leggiamo sul blog del commercialista Rienzi Gianfranco, gli studi professionali devono proteggere i dati dei loro assistiti e collaboratori identificando i responsabili ed i titolari del trattamento dei dati.

GDPR: a chi si applica?

Il cuore del GDPR sono i dati personali. In generale, si tratta di informazioni che consentono di identificare direttamente, o indirettamente, una persona vivente a partire dai dati disponibili.

Può trattarsi sia di qualcosa di ovvio, come il nome di una persona, i dati relativi al suo domicilio o il suo nome utente online, sia di qualcosa di meno evidente, come il suo indirizzo IP.

Il GDPR prevede anche, tra le categorie da proteggere, anche alcune classi speciali, come le informazioni sull’origine razziale ed etnica, sulle opinioni politiche, sulle convinzioni religiose, sull’appartenenza a sindacati, sui dati genetici o biometrici, sulle informazioni sanitarie e sui dati relativi alla vita o all’orientamento sessuale di una persona.

Inoltre, sebbene provenga dall’Unione Europea, il GDPR può essere applicato anche alle aziende che hanno sede al di fuori dal continente europeo.

Per esempio, se un’azienda ha la sua sede principale negli Stati Uniti, ma svolge attività commerciali nell’Unione Europea, anche in questo caso può essere applicato il GDPR.

Quali sono i principi chiave del GDPR?

Il GDPR include sette principi chiave – enunciati nell’articolo 5 della normativa – che sono stati concepiti per guidare il trattamento dei dati delle persone, ricorda Gianfranco Rienzi.

Non si tratta di regole ferree, ma di un quadro generale che mira a definire gli obiettivi del GDPR.

I principi sono in gran parte gli stessi che esistevano nelle precedenti leggi sulla protezione dei dati. 

I sette principi del GDPR sono la liceità, correttezza e trasparenza, la limitazione delle finalità, la minimizzazione dei dati, l’accuratezza, la limitazione della conservazione, l’integrità e riservatezza e la responsabilità.

Solo uno di questi principi, la responsabilità, è nuovo per le norme sulla protezione dei dati. Nel Regno Unito tutti gli altri principi sono simili a quelli esistenti nel Data Protection Act del 1998.

Camicia blu: una tendenza da non lasciarsi sfuggire

Cari uomini, siamo andati a sbirciare per voi le passerelle delle maison più famose al mondo e abbiamo scoperto che, se volete davvero essere di grande tendenza, dovete necessariamente avere nel vostro guardaroba una camicia blu oppure una camicia in una delle molte tonalità dell’azzurro oggi disponibili.

La camicia blu non ha certo fatto la sua comparsa nel mondo della moda maschile quest’anno, possiamo anzi a pieno titolo considerarla come un vero e proprio evergreen. Dobbiamo ammettere però che se fino a qualche anno fa il blu veniva relegato solo ai capi di abbigliamento di stampo più classico, oggi è possibile scovare anche camicie blu dal sapore più moderno e giovane, ideali sia per coloro che vogliono un look formale che per coloro che invece vogliono poter ottenere un mood stravagante che sia in grado di rispecchiare appieno la loro personalità.

La camicia blu si presta a molte diverse tipologie di accostamento, ma senza alcun dubbio quello che da generazioni gli uomini amano di più e che anche quest’anno già fatto la sua comparsa in passerella è l’accostamento blu e bianco. Si viene in questo modo a creare uno stile navy che è semplicemente perfetto per l’estate, ideale soprattutto nelle località di mare, per un aperitivo in spiaggia, per un’uscita in mare con la propria barca a vela. Per completare il look, sono immancabili gli accessori rossi, magari una cintura o un foulard. Per coloro che sono alla ricerca di un accostamento un po’ più moderno, non possiamo che consigliare un total look blu con qualche accenno di giallo senape.

La camicia blu può ovviamente essere scelta in una versione iper elegante, per coloro che devono andare ad una cerimonia o che hanno bisogno di un look per l’ufficio che lo faccia distinguere da tutti gli altri. Può però anche essere scelta in una versione più casual, da indossare nel tempo libero, magari in possesso di tasche e di collo alla coreana. La camicia blu è disponibile anche in denim, per tutti gli uomini che vogliono un look country per il loro tempo libero, cowboy dell’epoca contemporanea.

La camicia azzurra è una tendenza se possibile ancora più hot, declinata in molte sfumature come il turchese, la carta da zucchero o la tonalità acquamarina. Solitamente le camicie in queste tonalità non sono troppo eleganti, ideali quindi solo ed esclusivamente per il tempo libero. L’abbinamento migliore è con il blu, il bianco e il rosso, soprattutto bermuda, per un look estivo, leggero, spensierato che risulta perfetto per le vacanza.

Attenzione, se volete davvero che la camicia che avete scelto sia bellissima, non possiamo che consigliarvi di scegliere un marchio che vi offra tessuti di prima scelta. Per quanto riguarda le vacanze, se già sapete che non avrete a disposizione un ferro da stiro, meglio optare per delle camicie che non devono essere stirate, per fortuna oggi davvero molto diffuse. In questo modo anche in vacanze sarete sempre impeccabili e non dovrete andare alla ricerca frettolosa di una tintoria a cui affidare, magari anche ad elevato costo, i vostri capi di abbigliamento.

Salesforce Italia: i vantaggi

Sempre più spesso le aziende che vogliono consolidare o aumentare significativamente la propria presenza nel mercato si rivolgono a Salesforce Italia. Per quali motivi? Servizi cloud efficienti che spaziano dal marketing alle statistiche fino ai processi di vendita, oltre al Customer Relationship Management (CRM) numero uno al mondo. Per citare qualche numero chi si è affidato a Salesforce in Italia ha visto il +27% di volume dei LEAD, il +27% del livello di soddisfazione e fidelizzazione dei clienti e il +33% della produttività nelle vendite.

I vantaggi del CRM di Salesforce Italia

Il CRM di Salesforce Italia sfrutta le applicazioni e il cloud per coniugare efficienza e praticità con risultati notevoli. Il Customer Relationship Management offre infatti la possibilità di:

-Scoprire e attirare nuovi clienti grazie allo studio dei loro interessi in base alle loro ricerche sul sito internet e alle loro domande che possono venire poste direttamente all’azienda tramite i social network

-Verificare da quanto tempo un cliente è in contatto con l’azienda, quanti e quali acquisti ha fatto e questo può essere sfruttato per mandare premi speciali, offerte o messaggi su misura che fanno sentire al centro dell’attenzione il cliente e lo rendono più fedele con un conseguente aumento dei profitti.

-Trattare con i clienti e risolvere i loro problemi in modo tempestivo in modo da renderli sempre soddisfatti, infatti riesce a classificare e a inoltrare le varie richieste e i vari reclami al reparto competente.
Il CRM di Salesforce Italia quindi, in termini concreti, porta a: aumento del numero di trattative riuscite, aumento dei profitti provenienti da clienti già acquisiti, miglioramento dei servizi e quindi della soddisfazione dei clienti, ottimizzazione delle prestazioni.

I vantaggi del cloud

Salesforce Italia è stata tra le prime a credere in un uso massiccio del cloud e i risultati l’hanno premiata. Ciò che ha portato a questo successo sono anche le funzionalità del cloud che, per esempio, permettono di:
-Ricevere aggiornamenti automatici e veloci dato che non ci sono software da installare o hardware da configurare in tutti i dispositivi.
-Risparmiare perché il sistema cloud consente di essere pagato in base al numero di persone che lo usano, quindi l’azienda paga solo in baso a quanto effettivamente usa il servizio.
-Lavorare comodamente da ovunque ci si provi, è infatti sufficiente una connessione internet e un dispositivo, sia esso computer, smartphone o tablet.
-Collaborare più velocemente grazie alla condivisione di dati su internet che tutti i dispositivi associati possono ricevere subito e verificare di cosa si tratta e apportare le eventuali opportune modifiche.