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Scopri SmartvisionTV.com, film in streaming (legale) gratis per tutti!

Ha pochi mesi di vita, ma sta già facendo parlare di sé, il progetto SmartvisionTV.com: si tratta di un portale gratuito dove è possibile vedere film completi in streaming gratuito, in maniera del tutto legale e sicura! Proprio così, dietro questo sito infatti si cela uno staff di imprenditori nel campo del cinema che hanno trovato accordi con le case cinematografiche proprietarie dei film a disposizione.

 

Il progetto, come ci racconta Stefano, uno dei responsabili di Smartvision, “nasce dall’esigenza di creare una piattaforma gratuita di streaming legale di contenuto cinematografici, che possa venire incontro alle esigenze di una larga fetta di pubblico online, che ad oggi trova contenuti gratuiti solo grazie alla pirateria audiovisiva . Il nostro intento, infatti, è quello di creare un portale  in cui gli appassionati di cinema  possano  non solo vedere moltissimi film completi  (insieme alle clip , ai documentari, ai trailer e backstage)  in modo del tutto legale e sicuro, ma anche essere sempre aggiornati su tutto ciò che accade nel mondo del cinema, con news e approfondimenti”.

 

SmartvisionTV.com funziona così: entri, non ti registri, cerchi il film per parola chiave o per categoria (azione, horror, western, ecc.), clicchi su “Play” e in pochi secondi inizia la visione! Ci sono anche un blog, una libreria di contenuti speciali (trailer, interviste, backstage), film in lingua originale e molto altro ancora. SmartvisionTV.com sarà gratis per tutti, per sempre. Non ci credi?! Provalo…

 

Democracy Revolution: Videocracy Teaser

 

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Democracy Revolution: Videocracy Teaser

In una videocrazia la chiave del potere è limmagine. In Italia soltanto un uomo ha dominato le immagini per più di tre decenni. Prima magnate della TV, poi Presidente, Silvio Berlusconi ha creato un binomio perfetto caratterizzato da politica e intrattenimento televisivo, influenzando come nessun altro il contenuto della tv commerciale in Italia. Un film di Erik Gandini. Al cinema dal 4 settembre.

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La tv in Italia ha preso il posto della democrazia: Videocracy Documentario di Erik Gandini

Videocracy, Documentario di Erik Gandini: La tv in Italia ha preso il posto della democrazia

Ci sono voluti trentanni di fanciulle scosciate e giovanotti palestrati, di casa­linghe disperate e quiz miliona­ri, di reality irreali, di gossip e volgarità eretti a sistema. Un la­voro lungo e paziente, che alla fine però ha fatto centro: la tv in Italia ha preso il posto della democrazia. E la tesi di Video­cracy , il documentario che pro­mette di rendere davvero spe­ciale l’evento programmato per il 3 settembre al Lido dalle due sezioni autonome della Mostra del Cinema, la Settimana Internazionale della Critica (SCI) e le Giornate degli Autori, che han­no scelto di concerto il film, ri­fiutato dalle sezioni ufficiali. Ot­tanta minuti di reportage spie­tato sull’Italia berlusconiana, le sue mutazioni antropologiche e culturali, firmati da Erik Gan­dini, regista quarantenne origi­nario di Bergamo ma traslocato a 18 anni in Svezia.

«In una videocrazia la chiave del potere è l’immagine – sostie­ne il cineasta – . In Italia solo un uomo ha dominato le immagi­ni per tre decenni. Prima ma­gnate della tv, poi Presidente, Silvio Berlusconi ha creato un binomio perfetto, caratterizza­to da politica e intrattenimento televisivo, influenzando come nessun altro il contenuto della tv commerciale nel Paese. I suoi canali televisivi, noti per l’eccessiva esposizione di ragaz­ze seminude, sono considerati da molti uno specchio dei suoi gusti e della sua personalità».


I recenti fatti di cronaca a lu­ci rosse confermano. In ogni ca­so Videocracy (prodotto dalla svedese Atmo con la danese Zentropa e poi distribuito dalla Fandango) non passerà inden­ne sugli schermi del Festival ve­neziano. «E un film destinato a far discutere», assicura France­sco Di Pace, direttore della SCI, ben contento di essersi assicurato, in sintonia con il Festival di Toronto che lo proietterà do­po l’anteprima mondiale vene­ziana, la patata bollente che nessuno voleva. «Era stato pro­posto prima a Orizzonti, una delle sezioni ufficiali della Mo­stra, ma è stato scartato da Mar­co Müller e i suoi selezionatori – racconta Di Pace – . Così l’ab­biamo acchiappato noi.
Comun­que la sia pensi è un film che andava mostrato. Perché de­nuncia il potere che la tv ha sul­la nostra società e sulla nostra cultura. Quel che produce nella gente, come ne condiziona i comportamenti». Un panora­ma inedito, per molti inspiegabi­le, che Gandini os­serva con lo sguar­do lontano ma partecipe dell’ ita­liano all’estero. «Non è un film su Berlusconi ma sul­lItalia berlusco­niana », ribadisce lui, già autore di un documentario su Guantanamo.

In Videocracy il punto di osser­vazione è un al­tro: il back stage di un Italia osses­sionata dall’esibi­zionismo sessua­le e senza più fre­ni morali. L’Italia dei Lele Mora, dei Briatore, Corona, Ventura. Che com­paiono in scena insieme con i re­duci dei Grandi Fratelli, le veline e i tronisti, la tribù Costa Sme­ralda, smaniosa solo di appari­re, pronta a tutto per riuscirci. La tesi sostenuta da Moretti ne I l Caimano : «Berlusconi ha già vinto, ci ha cambiato la testa trentanni fa».

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