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Cybersecurity is coming to town: come proteggere il business durante le feste secondo Fortinet

Manca pochissimo al Natale e gli acquisti di beni e regali per le feste sono al loro culmine. Gli acquisti online per le festività dovrebbero ammontare a circa 210 miliardi di dollari, e gli analisti prevedono che la spesa per le festività su base annua crescerà solo del 2,5%. La stagione dello shopping natalizio porta con sé molti vantaggi per i retailer, ma è anche il periodo più profittevole dell’anno per i criminali informatici.

Questo periodo di grande affluenza offre infatti ai malintenzionati l’opportunità di sferrare attacchi mirati, proprio mentre i team di sicurezza e IT si stanno impegnando maggiormente per mantenere il business operativo, gestendo ad esempio i picchi di traffico web e molto altro ancora. Inoltre, in questo momento dell’anno, i consumatori attenti agli affari sono maggiormente vulnerabili alle e-mail di phishing e alle truffe di smishing: è facile, infatti, cadere nelle trappole e cliccare sulla presunta promozione di un brand senza pensarci troppo.

Questo spiega perché il social engineering rappresenti uno dei principali modelli di attacco nel settore del retail. Secondo l’Internet Crime Complaint Center (IC3), affinché i consumatori possano evitare le truffe durante le vacanze devono:

  • Essere consapevoli di quello che si clicca;
  • Sapere da chi si acquista;
  • Fare attenzione a come si paga;
  • Monitorare il processo di spedizione.

Ma cosa possono fare i retailer per proteggersi efficacemente? Esistono numerose misure che possono e devono adottare per migliorare la loro security posture, proteggere il loro brand e garantire un‘esperienza di acquisto più sicura ai loro clienti durante le festività natalizie (e non solo).

Sebbene non sia possibile apportare modifiche significative a un programma di sicurezza o implementare nuove tecnologie quando la stagione dello shopping già in corso, i retailer possono fare molto lavorando con le risorse esistenti per prevedere le minacce e prevenire le possibili interruzioni al business.

Il cloud è uno dei principali bersagli

I retailer continuano ad adottare e ampliare i carichi di lavoro basati su cloud (in genere multi-cloud), come ad esempio siti web di e-commerce, applicazioni mobile, programmi di fidelizzazione e micrositi, per creare connessioni più convenienti e personalizzate con i propri clienti. Tuttavia, quando i retailer si muovono rapidamente per soddisfare le richieste del mercato, introducendo nuove esperienze digitali per gli acquirenti, è inevitabile che si verifichino degli errori e che si possano creare delle falle nella sicurezza. Questo lascia la porta aperta ai criminali informatici, che possono approfittarne per trarne vantaggio.

“Quando si proteggono gli asset del brand basati sul cloud, sono essenziali attività quali l’acquisizione di visibilità e controllo sulla potenziale superficie di attacco, la rapida correzione delle vulnerabilità (o la mitigazione dei metodi di attacco) e l’implementazione di solidi controlli di sicurezza delle API. Inoltre, i retailer possono trarre vantaggio da una soluzione completa di visibilità del cloud che fornisca una dashboard di facile utilizzo per il monitoraggio dei carichi di lavoro su cloud multipli”, ha dichiarato Antonio Madoglio, Director Systems Engineering – Italy & Malta di Fortinet.

Lo shopping in negozio richiede connettività, flessibilità e sicurezza

L’esperienza di acquisto fisica è in continua evoluzione. I retailer stanno capitalizzando le iniziative guidate dal digitale che mirano a creare un’esperienza più personalizzata e fluida per il cliente. Tramite queste iniziative essi hanno più possibilità di influenzare il customer journey e di ottenere informazioni da potenziali acquirenti e clienti abituali. I retailer stanno facendo tutto il possibile per portare l’esperienza online all’interno delle quattro mura dei negozi tradizionali in una sorta di “matrimonio tra fisico e digitale”.

I retailer hanno adottato approcci diversi per catturare i cuori e le menti dei propri clienti. Alcuni hanno investito in postazioni per le ordinazioni basate sull’intelligenza artificiale o in sistemi Point-of-Sale (PoS) basati su tablet per consentire agli acquirenti di passare in rassegna, ordinare e acquistare i prodotti in modo più efficiente. Altri hanno sperimentato esperienze di realtà aumentata, che consentono ai consumatori di provare un prodotto o un servizio prima di effettuare un acquisto. Una miriade di dispositivi IoT – sensori, beacon e punti di contatto digitali di ogni forma e dimensione – lega il tutto.

Questa rapida espansione dell’impronta digitale dei retailer implica il fatto che le filiali fisiche richiedano una connettività e un’affidabilità maggiori rispetto al passato, oltre a maggiori controlli di sicurezza. I firewall di nuova generazione (NGFW), l’accesso Wi-Fi e cablato e le soluzioni Secure SD-WAN stanno diventando sempre più popolari tra i retailer che vogliono consolidare e far convergere le loro reti.

Quando viene implementata come parte di una soluzione SD-Branch completa, questa combinazione di tecnologie è rapidamente scalabile e consente alle applicazioni e alle tecnologie “always on” ad alta intensità di banda di operare in modo coerente e sicuro. Questo è essenziale per i retailer che devono agire rapidamente per soddisfare la domanda dei clienti e fidelizzarli in un mercato estremamente competitivo.

La protezione della brand reputation richiede prudenza

L’esperienza web dei clienti e le piattaforme di e-commerce si sono evolute notevolmente negli ultimi dieci anni. I retailer sanno che i clienti desiderano un modo più semplice di fare acquisti, esperienze più curate e un‘esperienza di checkout semplice e veloce. E sono disposti a fornire i loro dati per realizzare tutto questo. La diffusione dei sistemi di gestione dei contenuti (CMS – Content management system) e delle reti di distribuzione dei contenuti (CDN – Content delivery network) rende molto più facile per i retailer creare nuovi siti web in tempi rapidi. Tuttavia, a volte è difficile distinguere i siti web reali da quelli creati da malintenzionati che vogliono ingannare gli acquirenti ignari.

Lo scorso anno Fortinet ha identificato diversi siti web falsi che sono comparsi proprio all‘inizio della stagione dello shopping natalizio. Un esempio è quello di un popolare sito web di utensili elettrici, che i criminali informatici hanno falsificato. I clienti che hanno effettuato ordini attraverso il falso sito web hanno ricevuto prodotti contraffatti. Prevediamo che gli aggressori continueranno a falsificare i siti web dei retailer e gli account dei social media nella speranza di ingannare gli acquirenti e indurli a consegnare i dati della carta di credito, con l’obiettivo di un rapido guadagno.

Questi tipi di attacchi, oltre a essere potenzialmente dannosi dal punto di vista finanziario per gli aspiranti clienti, hanno un impatto particolare su uno dei fiori all’occhiello delle aziende: la reputazione del loro brand. È quindi di fondamentale importanza per le aziende proteggere i propri clienti da questo tipo di attacchi, anche quando non sanno da dove provengono.

Uno dei modi migliori per prevenire questo tipo di attacchi è il Digital Risk Protection Service (DRPS), che fornisce un monitoraggio proattivo e un’analisi dei rischi delle risorse digitali di un brand e può dare una prospettiva dal punto di vista dell‘attaccante, aiutando così i team che si occupano di sicurezza a bloccare le minacce prima che abbiano la possibilità di trasformarsi in attacchi reali.

Proteggere brand e clienti

I criminali informatici sono sempre alla ricerca di nuovi modi per colpire i brand e i loro clienti durante il periodo di shopping più intenso dell’anno. Ma se i retailer sono consapevoli del problema e mantengono un approccio proattivo alla sicurezza in questa stagione, i criminali informatici non riusciranno a rovinare le feste. Gli step sono semplici:

  • Massimizzare la tecnologia di sicurezza e le partnership in essere;
  • Monitorare le risorse in modo proattivo al massimo grado possibile,
  • Educare i dipendenti e i clienti alla cyber hygiene, incoraggiandoli a segnalare qualsiasi attività sospetta.

Adottando queste misure per proteggere il brand e i clienti, le feste saranno molto più serene.

I FortiGuard Labs prevedono la convergenza dei metodi Advanced Persistent Threat con la criminalità informatica

Tra i trend a cui le organizzazioni devono prestare particolare attenzione vi sono

Cybercrime e Reconnaissance as-a-service. Sotto attacco anche i mondi virtuali.

Fortinet® (NASDAQ: FTNT), leader mondiale nelle soluzioni di sicurezza informatica ampie, integrate e automatizzate presenta le previsioni dei FortiGuard Labs, il team di ricerca e intelligence che opera a livello globale, dedicate a quello che ci aspetta nei prossimi 12 mesi per quanto riguarda le minacce informatiche. Dalla rapida evoluzione degli attacchi resi possibili dal Cybercrime-as-a-Service (CaaS), agli exploit su obiettivi non tradizionali come i dispositivi edge o ai mondi virtuali: il volume, la varietà e la portata delle minacce informatiche terranno i team che si occupano di sicurezza informatica in massima allerta per tutto il 2023 e oltre.

“Con la convergenza della criminalità informatica con i metodi delle Advanced Persistent Threat, i criminali informatici stanno trovando il modo di armare in modo massiccio nuove tecnologie per causare maggiori danni e interruzioni. Non si limitano a prendere di mira la superficie di attacco tradizionale, ma operano anche all’esterno che all’interno degli ambienti di rete. Allo stesso tempo, il crimine informatico dedica più tempo alla ricognizione con l’obiettivo di eludere il rilevamento, l’intelligence e i controlli delle organizzazioni. Tutto ciò significa che il rischio informatico continua a crescere e che i CISO devono essere agili e metodici quanto i loro avversari. Le organizzazioni saranno in grado di proteggersi al meglio da questi attacchi se adotteranno una piattaforma di sicurezza informatica che integri reti, endpoint e cloud per consentire un’intelligence automatizzata e operativa sulle minacce, unita a funzionalità avanzate di rilevamento e risposta di tipo behaviour-based”, spiega Derek Manky, Chief Security Strategist e VP Global Threat Intelligence, FortiGuard Labs.

Derek Manky, Chief Security Strategist e VP Global Threat Intelligence, FortiGuard Labs

1) Il successo del Ransomware-as-a-Service (RaaS) è un’anteprima di ciò che accadrà con il CaaS

Dato il successo che i criminali informatici hanno avuto nell’utilizzo del Ransomware-as-a-Service (RaaS), si può prevedere che sul dark web sarà reso disponibile un numero crescente di vettori di attacco as-a-service, in modo da consentire una significativa espansione del Cybercrime-as-a-Service. Oltre alla vendita di ransomware e ad altre offerte di Malware-as-a-Service, emergeranno nuovi servizi “à la carte”. Il CaaS rappresenta infatti un modello di business interessante per i malintenzionati che, con diversi livelli di competenza, possono facilmente approfittare di offerte “chiavi in mano” senza investire tempo e risorse per creare un proprio piano di attacco. Per i criminali informatici esperti la creazione e la vendita di portafogli di attacchi as-a-service offre inoltre un guadagno semplice, rapido e ripetibile. In futuro, le offerte CaaS su abbonamento potrebbero potenzialmente fornire ulteriori entrate. I criminali informatici, inoltre, inizieranno a sfruttare nuovi vettori di attacco, quali i deepfake, proponendo l’acquisto di video e registrazioni audio e dei relativi algoritmi in modo sempre più ampio.

Una delle metodologie più importanti da adottare per difendersi dal crimine informatico e dalle sue tecniche di attacco è rappresentato dalla formazione e dal training alla consapevolezza dell’importanza della sicurezza informatica. Molte organizzazioni offrono programmi di formazione sulla sicurezza di base per i dipendenti, ma dovrebbero considerare l’aggiunta di nuovi moduli che forniscano informazioni sull’individuazione di metodologie di attacco più evolute come le minacce perpetrate dall’intelligenza artificiale.

2) Attacchi più efficaci con la “Reconnaissance-as-a-Service”

Un altro aspetto di come la natura organizzata della criminalità informatica consentirà strategie di attacco più efficaci riguarda il futuro della ricognizione. Man mano che gli attacchi diventano più mirati, gli attori delle minacce assumeranno probabilmente dei “detective” sul dark web per raccogliere informazioni su un particolare obiettivo prima di lanciare un attacco.

Al pari delle informazioni che si possono ottenere assumendo un investigatore privato, le offerte di Reconnaissance-as-a-Service possono fornire progetti di attacco che includono lo schema di sicurezza di un’organizzazione, il personale chiave che si occupa della sicurezza informatica, il numero di server di cui dispone, le vulnerabilità esterne note e persino le credenziali compromesse disponibili per la vendita, o altro ancora. Tutto questo può essere d’aiuto a un criminale informatico nel condurre un attacco altamente mirato ed efficace. La presenza di attacchi alimentati dai modelli CaaS implica l’importanza di bloccare gli avversari nella fase iniziale dei loro attacchi, ovvero durante la fase di ricognizione.

La cybersecurity deceptionunita a un servizio di Digital Risk Protection (DRP), può aiutare le organizzazioni a conoscere il nemico e a ottenere un vantaggio, “ingannando” i criminali informatici per contrastare non solo i RaaS, ma anche i CaaS nella fase di ricognizione.

3) Il riciclaggio di denaro si trasforma in Money Laundering-as-a-Service (LaaS)

Per crescere, le organizzazioni criminali informatiche impiegano i cosiddetti “money mule” che, consapevolmente o inconsapevolmente, vengono utilizzati per contribuire al riciclaggio di denaro. Per evitare di essere scoperti, il trasferimento di denaro avviene in genere attraverso servizi di bonifico bancario anonimo o attraverso scambi di criptovalute. La creazione di campagne di reclutamento di money mule ha sempre richiesto molto tempo, in quanto i criminali informatici mettono molto impegno nel creare siti web dedicati a false organizzazioni e i successivi annunci di lavoro per far sembrare le loro attività legittime.

I criminali informatici inizieranno presto a utilizzare il machine learning (ML) per il reclutamento, il che li aiuterà a identificare meglio i potenziali muli riducendo al contempo il tempo necessario per il reclutamento. Le campagne manuali saranno sostituite da servizi automatizzati, che sposteranno il denaro attraverso diversi livelli di scambio di criptovalute, rendendo così il processo più veloce e più difficile da rintracciare. Il riciclaggio di denaro as-a-service (LaaS) potrebbe diventare rapidamente mainstream come parte del crescente portafoglio CaaS. Per le organizzazioni o gli individui che dovessero cadere vittime di questo tipo di crimine informatico, il passaggio all’automazione significa che il riciclaggio di denaro sarà più difficile da rintracciare, riducendo le possibilità di recuperare quanto sottratto.

Guardare all’esterno di un’organizzazione per trovare indizi sui futuri metodi di attacco sarà più importante che mai, per prepararsi prima che gli attacchi abbiano luogo. I servizi DRP sono fondamentali per valutare la superficie di attacco vista dagli attori delle minacce esterne, per individuare e risolvere i problemi di sicurezza e per ottenere informazioni contestuali sulle minacce attuali e imminenti prima che avvenga un attacco.

4) Le città virtuali e i mondi online rappresentano nuove superfici di attacco per la criminalità informatica

Il metaverso sta dando vita a nuove esperienze completamente immersive nel mondo online e le città virtuali sono tra le prime a fare la comparsa in questa nuova versione di Internet guidata dalle tecnologie di realtà aumentata. I retailer stanno addirittura lanciando prodotti digitali disponibili per l’acquisto in questi mondi virtuali. Se da un lato queste nuove mete online offrono un mondo di possibilità, dall’altro aprono la porta a un aumento senza precedenti della criminalità informatica in un territorio inesplorato. Ad esempio, l’avatar di un individuo è essenzialmente una porta d’accesso a informazioni di identificazione personale (PII – personally identifiable information), che lo rendono un obiettivo primario per gli aggressori. Poiché gli individui possono acquistare beni e servizi nelle città virtuali, i portafogli digitali, gli scambi di criptovalute, gli NFT e tutte le valute utilizzate per le transazioni offrono agli attori delle minacce una nuova superficie di attacco. Anche l’hacking biometrico potrebbe diventare una possibilità concreta a causa delle componenti AR e VR presenti nelle città virtuali, rendendo più facile per un criminale informatico rubare la mappatura delle impronte digitali, i dati di riconoscimento facciale o le scansioni della retina per poi utilizzarli a scopi malevoli. Inoltre, le applicazioni, i protocolli e le transazioni all’interno di questi ambienti sono tutti possibili obiettivi per gli avversari.

Indipendentemente dal fatto che si lavori da qualsiasi luogo, che si apprenda da qualsiasi luogo o che si facciano esperienze immersive da qualsiasi luogo, la visibilità, la protezione e la mitigazione in tempo reale insieme all’endpoint detection and response (EDR) avanzato sono fondamentali per consentire l’analisi, la protezione e la bonifica in tempo reale.

5) La commoditizzazione del malware Wiper consentirà attacchi più distruttivi

Il malware Wiper è tornato in auge nel 2022, con l’introduzione di nuove varianti di questo metodo di attacco vecchio di dieci anni. Secondo il Global Threat Landscape report del primo semestre 2022, redatto dai FortiGuard Labs, il malware di tipo “disk-wiping” è cresciuto in concomitanza con la guerra in Ucraina, ma è stato rilevato anche in altri 24 Paesi, non solo in Europa. La sua crescita è allarmante perché potrebbe essere solo l’inizio di qualcosa di più distruttivo. Al di là dell’attuale realtà degli attori delle minacce che combinano un worm informatico con un malware wiper e persino un ransomware per ottenere il massimo impatto, la preoccupazione per il futuro è la commoditizzazione del malware wiper per i criminali informatici. Il malware che potrebbe essere stato sviluppato e distribuito da attori governativi potrebbe essere rilevato e riutilizzato da gruppi criminali e utilizzato nell’ambito del modello CaaS. Data la sua ampia disponibilità, combinata con l’exploit giusto, il malware wiper potrebbe causare una distruzione massiccia in un breve periodo di tempo, data la natura organizzata della criminalità informatica odierna. Per questo motivo, il tempo di rilevamento e la velocità con cui i team di sicurezza possono rimediare sono fondamentali.

L’utilizzo di inline sandboxing con AI è un buon punto di partenza per proteggersi dalle minacce ransomware e dai malware wiper più sofisticati. Consente una protezione in tempo reale contro gli attacchi in evoluzione, perché può garantire che solo i file benigni vengano recapitati agli endpoint, se integrato con una piattaforma di sicurezza informatica.

Cosa significano questi trend di attacco per i professionisti della sicurezza informatica

Il mondo del crimine informatico e i metodi di attacco dei malintenzionati in generale continuano a crescere a grande velocità. La buona notizia è che molte delle tattiche utilizzate per eseguire questi attacchi sono già note, il che consente ai team di sicurezza di proteggersi meglio da questi attacchi. Le soluzioni di sicurezza dovrebbero essere rafforzate con il machine learning (ML) e l’intelligenza artificiale (AI), in modo da poter rilevare i modelli di attacco e bloccare le minacce in tempo reale. Tuttavia, un insieme di soluzioni di sicurezza specifiche non è efficace nel panorama odierno. Una piattaforma di sicurezza informatica di tipo mesh, ampia, integrata e automatizzata, è essenziale per ridurre la complessità e aumentare la resilienza della sicurezza. Può consentire un’integrazione più stretta, una migliore visibilità e una risposta più rapida, coordinata ed efficace alle minacce in tutto il perimetro della rete.

Una visione più dettagliata delle previsioni e delle principali indicazioni per i CISO è disponibile sul blog Fortinet.

Risorse aggiuntive

A proposito dei FortiGuard Labs

I FortiGuard Labs sono l’organizzazione Fortinet che si occupa di threat intelligence e ricerca. La loro missione è quella di fornire ai clienti di Fortinet la migliore threat intelligence del settore, progettata per proteggerli da attività dannose e attacchi informatici sofisticati. Il team è composto da alcuni dei threat hunter, ricercatori, analisti, ingegneri e data scientist più esperti del settore, che lavorano in laboratori di ricerca dedicati in tutto il mondo. I FortiGuard Labs monitorano continuamente la superficie di attacco mondiale utilizzando milioni di sensori di rete e centinaia di partner per la condivisione delle informazioni. Le  informazioni vengono analizzate e processate utilizzando l’intelligenza artificiale (AI) e altre tecnologie innovative per estrarre i dati alla ricerca di nuove minacce. Questi sforzi si traducono in informazioni tempestive e subito attuabili sulle minacce sotto forma di aggiornamenti dei prodotti Fortinet, ricerche proattive sulle minacce per aiutare i clienti a comprendere meglio le minacce e i pericoli che devono affrontare, e fornendo servizi di consulenza sulla threat intelligence per aiutarli a comprendere meglio e difendere il loro threat landscape. Per saperne di più: http://www.fortinet.com, Ulteriori informazioni sono disponibili sul blog di Fortinet o tramite i FortiGuard Labs.

Fortinet

Fortinet (NASDAQ: FTNT) rende possibile un mondo digitale sicuro grazie alla propria missione: proteggere persone, dispositivi, applicazioni e dati ovunque. Questo è il motivo per cui le più grandi aziende di tutto il mondo, i service provider e le organizzazioni governative scelgono Fortinet: per accelerare in modo sicuro il proprio viaggio digitale. La piattaforma Fortinet Security Fabric offre protezioni ampie, integrate e automatizzate lungo tutta la superficie di attacco digitale, proteggendo dispositivi critici, dati, applicazioni e connessioni dal data center al cloud e all’home office. Al primo posto per numero di dispositivi di sicurezza spediti in tutto il mondo, più di 580.000 clienti si affidano a Fortinet per proteggere le proprie aziende. Inoltre, il Fortinet Network Security Expert (NSE) Training Institute, un’iniziativa della Fortinet Training Advancement Agenda (TTA), offre uno dei più importanti e ampi programmi di training nel settore per rendere la formazione in ambito sicurezza informatica e le nuove opportunità di carriera disponibili e aperte a tutti. Ulteriori informazioni sono disponibili su www.fortinet.com, sul Fortinet Blog o sui FortiGuard Labs.

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Il mondo dei droni FPV

Avete sentito parlare di droni da gara, ma non avete idea di come iniziare. Se non avete mai sentito il termine FPV (first-person view) prima d’ora, potrebbe essere difficile capire di cosa si tratta. Ma non preoccupatevi: in questa guida vi spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sull’acquisto, la costruzione e il pilotaggio di un drone!

Forse avrete già visto volare un drone: per chi non lo sapesse, si tratta di un velivolo a pilotaggio remoto utilizzato per gare ad alta velocità con ostacoli e altre sfide. La velocità massima di questi veicoli supera spesso i 180 km/h.

I droni stanno crescendo di popolarità in tutto il mondo e attirano sempre più grandi aziende pronte a sponsorizzare i migliori piloti. Indipendentemente dal fatto che siate piloti o spettatori di una gara di droni, vedere la spettacolare agilità e accelerazione dalla prospettiva di questi veicoli attraverso speciali occhiali che consentono una prospettiva immersiva sarà un’esperienza straordinaria!

FPV (First Person View) è un’esperienza unica. È come se foste seduti nella cabina di pilotaggio di un vero elicottero, ma invece di muovervi nello spazio tridimensionale, siete fermi a terra.

Volare in FPV è un’esperienza surreale: come giocare a un videogioco, ma tutto reale. Non c’è un pulsante di riavvio e si può danneggiare il drone se lo si fa cadere o si sbatte contro qualcosa. Perdere il controllo a queste velocità può causare seri problemi.

Il volo come hobby ha i suoi pro e i suoi contro: le regole complicate impongono di volare in modo legale, il che significa conoscere tutto ciò che riguarda l’attrezzatura e il suo utilizzo in sicurezza. Ma ci sono anche persone che amano volare per divertimento. Non abbiamo bisogno di competere o altro, vogliamo solo decollare e vedere cosa possiamo fare con i nostri giocattoli!

Può essere difficile trovare il drone giusto per iniziare. Ci sono così tante opzioni là fuori e non si è sicuri di ciò che serve, consiglio di iniziare con droni FPV economici per prenderci la mano.

Ecco perché ho scritto questa guida: per aiutarvi a capire i diversi tipi di droni, come si differenziano tra loro e che tipo di esperienza dovete aspettarvi quando li utilizzate.

Innanzitutto, parliamo di ciò che rende un drone diverso dai suoi concorrenti. Un drone ha quattro componenti principali: la struttura aerea (l’intero corpo), i motori (che forniscono la spinta), un pacco batteria (che immagazzina l’energia) e un controller (che invia i comandi ai motori).

Oltre a questi quattro componenti, ci sono altre due parti importanti: le eliche e i radiotrasmettitori. Le eliche servono per la stabilità e il controllo; i radiotrasmettitori inviano segnali tra il controllore e i controllori dei motori in modo da sapere dove si trovano nello spazio.

Se volete volare a livello professionale, la prima cosa da sapere è che esistono due categorie principali di volo FPV: le gare di droni e il freestyle. I piloti da gara competono in campionati internazionali come la Drone Racing League (DRL), mentre i piloti freestyle filmano con i droni e pubblicano i loro video online. Entrambi i tipi di piloti possono guadagnarsi da vivere volando a livello professionale.

LED UVC: quanto conta la personalizzazione in questo campo?

Le lampade UVC sono dispositivi a luce ultravioletta che vengono utilizzati per la sanificazione e sterilizzazione di ambienti e superfici. A cosa serve la luce ultravioletta? Le lampade UVC vengono utilizzate per la sterilizzazione perché la luce ultravioletta è in grado di uccidere virus e batteri.

LED UVC: cosa sono

I LED UVC sono utilizzati per la sterilizzazione di materiali e superfici. La luce ultravioletta ha una forte capacità germicida, in grado di eliminare microrganismi e virus. In genere, per sterilizzare con UV è necessario un tempo ridotto. I vantaggi della tecnologia LED UVC sono numerosi. Innanzitutto, i LED UVC presentano un basso consumo energetico, che li rende ideali per l’utilizzo in ambito domestico e professionale. Inoltre, i LED UVC hanno una lunga durata, che consente di utilizzarli per molti anni senza dover sostituire la sorgente di luce.

LED UVC germicida: l’ultima novità tecnologica

Se abbiamo avuto modo di capire che il settore LED ha rivoluzionato per intero il settore dell’illuminazione, forse non è ancora chiaro quanto le lampade LED possano dare il loro apporto in tanti ambiti differenti. Tra le ultime tecnologie sviluppate con pazienza ed esperienza ci sono le lampade UVC germicida: ne abbiamo sentito parlare in modo sempre più insistente a partire da febbraio 2020 in concomitanza con la pandemia di Covid-19 ma in realtà il potere sanificante era già noto da tempo.

I LED UVC sono gli alleati perfetti per sterilizzare grazie alla luce ultravioletta.. Quando si sfrutta la lunghezza d’onda UVC (275nm) ecco che i batteri, i germi, i virus e le spore vengono attaccate e danneggiate. In poche parole i LED UVC vanno ad intaccare i filamenti di DNA ed RNA impedendo a virus e batteri di proliferare. Vuoi approfondire la tematica? Sul sito dell’azienda Universal Science puoi trovare tutto ciò di cui hai bisogno, tra cui approfondimenti scritti da esperti e professionisti del settore.

Sul sito di Universal Science puoi trovare anche informazioni relative ai dati sui LED UVC e sulla sterilizzazione che sono stati raccolti dall’Università di Santa Barbara; le proprietà germicida sono state studiate attentamente e ora è stata definita la percentuale del 99,9% di efficacia.

Gli studi e gli approfondimenti sono ancora in atto poiché la tecnologia LED UVC è piuttosto recente ma attualmente i benefici sono davvero numerosi e sono dimostrati dalla scienza. Ma se è in grado di andare a modificare l’RNA e i filamenti di DNA di virus e batteri può fare del male anche agli esseri umani? L’approfondimento arriva dalla normativa IEC/EN 62471 dove attualmente si parla di raggi UV e della divisione tra UV-A, UV-B e UV-C. nonostante ora non ci siano ancora studi approfonditi in materia, sono state elaborate delle precauzioni che servono proprio a tutelare gli esseri umani dall’esposizione. Insomma, grazie a queste strategie è possibile usufruire dei benefici della luce LED UVC senza però esporsi in modo diretto.

LED UVC: in quali settori si possono utilizzare

Il settore del LED UVC è in crescita e se i LED sono considerati a tutti gli effetti i nuovi protagonisti del mercato dell’illuminazione non possiamo escludere che questo prodotto diventi sempre più popolare. Chi si occupa di produzione LED ha evidenziato non solo le proprietà di disinfezione con azione germicida ma anche i numerosi campi in cui possono essere installati. Al momento questa tecnologia è già diffusa per purificare aria e acqua ma viene anche utilizzata nei banchi espositivi refrigerati, mantenendo salubri gli alimenti esposti.

l LED UVC garantiscono un’azione battericida e virucida rapida ed efficace, senza lasciare tracce residue né produrre odori sgradevoli. Le sorgenti di luce a LED consentono di raggiungere una percentuale di efficacia elevatissima, rendendo i LED UVC germicida tra le soluzioni più efficaci sul mercato.

Il mondo del web nel 2023

Abbiamo sentito molto parlare della trasformazione digitale delle aziende nell’ultimo anno, ed essere attivi nell’ambiente digitale oggi significa molto di più che affidarsi a una web agency per la Realizzazione Siti Web a Roma.

Gli arresti forzati prolungati e la proliferazione dello smart work hanno cambiato il modo in cui viviamo e lavoriamo e determinano nuovi paradigmi, che secondo la società di ricerca IDC porteranno a un aumento della digitalizzazione che varrà 6,8 milioni di dollari a livello globale entro il 2023, pari a 15,5 milioni di dollari. Aumento % dal 2021 al 2023.

Qual è il futuro della trasformazione digitale secondo IDC?

Oggi parlare di Sviluppo Siti Web Roma non basta più per definirsi un’azienda digitale e il report “Idc FutureScape: Worldwide digital transformation 2021 predictions” analizza i cinque trend principali a livello mondiale relativi alla digitalizzazione nel 2023 e oltre.

Tra le previsioni c’è sicuramente l’aumento del volume di investimento in digital trasformation, che raggiungerà i 3,8 trilioni di dollari nel 2023 e porterà già entro il 2022 il PIL mondiale ad essere completamente digitalizzato. Nel 2023, invece, l’adozione dei processi di trasformazione digitale sarà la normalità per il 75% delle aziende.

Con l’evoluzione digital del management aziendale cambiano i modelli di sviluppo e il focus passa dalla gestione di processo al risultato, ma non solo. La digitalizzazione nel 2023 riguarderà anche i tradizionali rapporti di lavoro all’interno dell’azienda e cambierà lo scenario in cui operano le aziende. Il 75% degli imprenditori entro il 2025 sfrutterà le piattaforme digitali e gli ecosistemi estesi per rispondere alle trasformazioni del mercato.

Digitalizzazione nel 2023: come cambiano i modelli di business

La corsa alla digitalizzazione porterà nel 2023 a un cambiamento dei modelli di business e il 30% delle aziende ha già investito in digitale nel 2021. Di pari passo aumenta l’attenzione delle imprese alla sostenibilità e alla capacità di generare valore, secondo un nuovo standard che afferma “guidati dagli strumenti del digitale e abilitati dalla sostenibilità”.

Si svilupperà, sempre secondo IDC, una imprenditoria nativa digitale e una nuova cultura aziendale orientata al digital native in modo da tenere il passo con l’innovazione. In tal senso gli analisti di IDC parlano di una “economia della supremazia digitale” che entro il 2025 sarà ormai un aspetto imprescindibile della nuova imprenditoria. Un’organizzazione del business in cui il perno saranno il cliente e i dati forniti da quest’ultimo.

Non manca una accelerazione delle esperienze digitali prevista per il 2022, in cui il cliente – pur sempre al centro del processo e del business aziendale – non sarà più un soggetto passivo, ma sarà coinvolto dalle tecnologie digitali in nuove esperienze, che contribuiranno anche ad accrescere la produttività dei lavoratori.

Romaweblab: l’agenzia web che ti guida nella digitalizzazione

In questo contesto Romaweblab si pone come agenzia web capace di guidare le aziende nel processo di trasformazione digitale e digitalizzazione nel 2023. Da noi trovi professionisti specializzati nelle diverse attività di web marketing, dalla SEO alla creazione siti web, per affrontare il cambiamento digitale e l’evoluzione dello scenario economico con successo, mantenendo la competitività aziendale nel breve, medio e lungo periodo.

Uania: la giusta soluzione per far decollare la rivoluzione digitale in Italia

Rivoluzione digitale, trasformazione digitale, digitalizzazione, questi e molti altri sono i termini che ricorrono in modo sempre più frequente nel nostro paese. Sono cambiamenti importanti, che tutti stanno accogliendo a braccia aperte. È normale che sia così. In parte ovviamente questo sentimento è dettato dal fatto che tutti vogliono cercare di diventare sempre più moderni, al passo con i tempi che corrono, sempre più sulla cresta dell’onda, di conseguenza anche concorrenziali rispetto agli altri paesi. In parte questo sentimento è invece dettato dalla voglia di crescere e svilupparsi dal punto di vista economico. Sì, perché laddove c’è digitalizzazione, c’è crescita, anche perché il digitale permette di ottenere un risparmio intenso sia di tempo che di soldi. 

Nonostante siano cambiamenti che tutti stanno accogliendo a braccia aperte, c’è un elemento negativo che quasi nessuno prende in considerazione e che merita invece di essere portato alla luce. Stiamo parlando del gap digitale, che nel nostro paese è purtroppo davvero molto intenso. 

Giuseppe Dipierro, Founder e CTO di Uania

Il gap digitale, di cosa si tratta

Quando parliamo di gap digitale facciamo riferimento al fatto che il nostro paese è diviso tra chi possiede la connettività ad alta velocità e chi invece non la possiede affatto. Le zone dove è presente la connettività ad alta velocità, sono più ricche e concorrenziali. Le zone invece in cui la connettività ad alta velocità non è esente, non possono raggiungere la stessa ricchezza, non possono svilupparsi adeguatamente. Stando a quanto riportato dall’Istituto per la Competitività I-Com, sembra che il 25% del territorio italiano si trovi proprio in questo secondo gruppo, privo di connettività e tecnologie all’avanguardia. 

Il governo si sta muovendo per cercare di colmare il gap digitale attualmente vigente in Italia. Grazie ad investimenti di 3,8 miliardi di euro, si spera di riuscire entro il 2026 infatti a connettere il 68% del paese con rete ultraveloce e velocità di accesso a internet di 1Gbps. Il dubbio che questo obiettivo non possa essere raggiunto c’è. Inoltre, ci si chiede se la connettività possa essere adeguata alle operatività aziendali. Perché è necessario che si tratti di una connettività continua, che possa garantire continuità stessa quindi al lavoro. Forse è bene andare alla ricerca di soluzioni alternative che siano in grado di garantire tutto questo e che consentano anche di ottenere l’indipendenza dall’operatore, come la soluzione di Uania

Uania, la soluzione ad hoc per far decollare la rivoluzione digitale in Italia 

Come spesso accade, le migliori soluzioni arrivano dalle start up, da tutte quelle realtà che hanno un’idea originale, fuori dagli schemi, altamente tecnologica da far scendere in gioco. Pensiamo ad esempio a Uania, la cui soluzione è stata pensata proprio per supportare la crescita tecnologica, di conseguenza anche economica, sia a livello locale che a livello nazionale. È una soluzione basata sulla tecnologia Plug&Play che permette di aggregare le connessioni presenti sul territorio in un unico canale, ovviamente protetto e in grado di garantire la massima sicurezza possibile.  La velocità totale dipende dalle connessioni presenti, ma è sempre elevata e adatta per salvaguardare la business continuity. 

Questa soluzione è composta da tre ingredienti. In primis troviamo il dispositivo UaniaBox, che il cliente deve installare direttamente laddove vuole che la connessione arrivi, un piccolo dispositivo simile ad un classico router. Troviamo poi UaniaCloud, il data center dove la magia effettivamente ha luogo.. Infine, è importante ricordare UaniaDesk, una piattaforma nata da poco che permette ai clienti di ottenere assistenza direttamente dal team di esperti di Uania. È quindi possibile evitare che il cliente finale resti da solo senza connessione e rendere più semplice la risoluzione dei problemi.