Aubay lancia l’inclusione digitale

ICT e Telecomunicazioni divengono la nuova frontiera per le aziende e la Pubblica Amministrazione e la diffusione dei servizi tecnologizzati appare dilagante. In questo panorama, però, il Digital Divide diventa un ostacolo allo sviluppo. L’Italia e l’Europa cercano soluzioni per combatterlo. A tale scopo Aubay, società leader europeo nella consulenza in materia di tecnologia, integrazione di sistemi informativi industriali, reti e telecomunicazioni, è partner della Fondazione Dominic e della società LucyTech per lo sviluppo di una nuova piattaforma informatica che facilita l’accesso ai servizi per gli anziani, per le persone che presentano disabilità ed incrementa le potenzialità di business per le aziende.

Questa piattaforma viene sostenuta anche dall’ International Telecommunication Union (ITU), Agenzia delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, per diffondere l’inclusione digitale nei paesi emergenti in tutto il mondo.

LO SCENARIO ITALIANO

Un’indagine condotta da Enter mette in evidenza, relativamente all’utilizzo Wi Fi ed internet in generale, il ritardo italiano nei confronti del resto del mondo. L‘Italia si piazza al quattordicesimo posto, con 5.097 punti d’accesso wireless, duemila in meno della Turchia (10° posto) e 1.300 in meno di Taiwan (11° posto). Il Bel Paese è lontanissimo dai vertici della graduatoria mondiale, dominata dal Regno Unito con quasi 113mila punti di accesso Wi-fi a internet. Tale ritardo peraltro rappresenta una spina nel fianco della Pubblica Amministrazione italiana.

A tal riguardo le Istituzioni governative hanno operato, nell’ambito della P.A. per orientare gli sforzi verso processi di innovazione ed efficienza del sistema; il “Rapporto E-gov Italia 2010” prevede, infatti, l’attuazione di diversi sotto-progetti per ridurre il gap nelle telecomunicazioni e nell’ICT in diversi settori della PA: rapporto cittadino-pubblica amministrazione, sanità, scuola e università, giustizia civile e servizi telematici, infomobilità, servizi alle imprese e servizi per il lavoro, banche dati pubbliche, dotazioni tecnologiche, reti e servizi infrastrutturali della PA, copertura infrastrutturale a banda larga.

Queste innovazioni dovrebbero ridurre il Digital Divide tra l’Italia e il resto del mondo, ma il fattore rilevante, che spesso viene sottovalutato, è l’elevata età media della popolazione italiana, associata alla sempre più bassa natalità. Nel 2010 le nascite sono state pari a 561.944, un numero che richiama un abbassamento della natalità a favore di un incremento della popolazione in età avanzata. Gli “over 65” rappresentano, infatti, il 20% della popolazione, mentre gli “over 80” il 5%.

È risaputo che le nuove generazioni siano spesso refrattarie all’ innovazione tecnologica (i maggior utilizzatori delle tecnologie sono compresi tra i 15 e 17 anni con l’80%), mentre gli anziani se ne discostano.

Questo fattore crea un ulteriore gap nell’utilizzo dell’ICT, soprattutto considerando che le nuove tecnologie si fanno sempre più spazio tra i servizi sociali e quelli relativi alla salute rivolti soprattutto agli anziani che , però, hanno un accesso limitato alle tecnologie.

È stimato, infatti, che in Italia la fetta di popolazione “over 65” (19,9% del totale) che beneficia di internet è ancora molto bassa rispetto alla media europea e si attesta intorno al 50%. Nonostante ciò, si è riscontrato un notevole aumento rispetto agli anni precedenti e si sono registrati grandi sforzi da parte delle autorità, tra cui la commissione Europea, per ridurre il gap e raggiungere le masse “critiche” entro i prossimi 5 anni.

Duplici, quindi, le conseguenze: l’esclusione dei disabili dai nuovi servizi; le difficoltà che essi incontrano nell’utilizzo delle nuove modalità di comunicazione.

LA PIATTAFORMA LUCY E IL CONTRIBUTO DI AUBAY

Esistono anche delle forti barriere all’ingresso per l’utilizzo dei servizi ICT. In un contesto come quello europeo, l’inclusione digitale consiste nella fornitura di servizi assistenziali (tele-care), sanitari (e-health) ed economici on-line, tipicamente orientati ad utenti anziani e disabili e arricchiti da servizi aggiuntivi e da offerte sempre più integrate. Le conseguenza dell’utilizzo di questi servizi per gli anziani si associano ad un miglioramento della vita grazie alla riduzione di costi sociali, sanitari e comunicazionali.

Il problema maggiore, al momento, è la mancanza di un’offerta standardizzata, integrata e accessibile, utilizzabile sia dai cittadini che dalle PA. Per sopperire a tale mancanza è stata presentata lo scorso giugno, in occasione di un convegno sull’inclusione digitale, la piattaforma LUCY. Ideata dalla Fondazione Dominic e dalla società LucyTech, la piattaforma è stata adottata dall’International Telecommunication Union (l’agenzia dell’ONU per lo sviluppo e la standardizzazione delle tecnologie ICT) sviluppata da Aubay (società leader nella consulenza in materia di tecnologia, integrazione di sistemi informativi industriali reti e telecomunicazioni), che ne è, peraltro, anche il distributore italiano e che collabora alla localizzazione e deployment a livello internazionale.

La piattaforma, che adotta il paradigma del Cloud Computing, ha tra i suoi pilastri l’attivazione di esperienze di scambio interpersonale che superano le barriere di accessibilità, soprattutto per persone anziane e disabili. È possibile, infatti, scaricare dal sito un plug-in che dispone di una vasta gamma di soluzioni di accessibilità (Assistive Tools) per garantire il pieno utilizzo della nuova tecnologia da parte di persone con disabilità, rendendo, perciò, la piattaforma particolarmente adatta a canalizzare l’attenzione di fasce di mercato poco attive sul web e incrementandone quindi la potenziale crescita.

Inoltre, il portale, offre una significativa opportunità per instaurare relazioni con reti di persone globali che usufruiscano di medesimi servizi. In tal modo Aubay offre un doppio vantaggio: da un lato favorisce la riduzione del gap e incrementa le possibilità di assistenza per anziani, dall’altro crea una rete globale di servizi che possono agevolare il business aziendale a livello non solo locale, ma internazionale, con il solo ausilio della piattaforma.

Si crea così uno scenario applicativo a doppia entrata. Per un verso, viene facilitato l’utilizzo di tecnologie assistive della piattaforma per agevolare l’accesso ai siti web informativi e dispositivi dell’azienda da parte di utenti disabili e anziani (first time user); per l’altro verso, oltre che promuovere l’immagine di un’azienda attenta ai bisogni specifici del target, si favorisce la creazione di servizi mirati per anziani, incrementando il target. Il tutto viene implementato in base alle specifiche richieste aziendali attraverso un’attenta analisi, test preliminari, implementazione dei plug-in e realizzazione di servizi verticali rivolti ad utenti con scarsa dimestichezza con l’uso della tecnologia o che presentano delle disabilità.

In tale contesto Aubay sta realizzando l’implementazione dei sistemi Lucy per alcuni paesi africani primo fra tutti la Tanzania,ciò nell’ambito di un programma sostenuto dall’ITU che vede la diffusione di questi servizi per 10 paesi dell’area sud sahariana.

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